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Riprendiamo il discorso iniziato il mese scorso. In questa seconda e ultima puntata vedremo di analizzare da vicino le nuove caratteristiche di questa versione. Proveremo poi a scoprire quali sono le principali differenze con la precedente versione 2.0.

X-DVE 2.50

di Maurizio Bonomi (bonomi@skylink.it)

Ritorniamo sui nostri passi lasciati in sospeso il mese scorso. Nella prima puntata abbiamo visto, schematicamente, quali sono le principali caratteristiche di questa nuova versione. Oggi, invece, passiamo alla prova pratica con relativi giudizi finali. Ma partiamo subito senza più dilungarci in inutili preamboli.

Installazione e preliminari

L'installazione del programma avviene tramite il comodo Installer dell'Amiga Technologies. Lo script chiede, quasi subito, di specificare con quale processore il nostro Amiga è "equipaggiato". Per tutti gli amighisti "pompati" esistono specifiche configurazioni di X-DVE in modo da ottenere il massimo delle prestazioni senza il minimo spreco di silicio. Dopo questa procedura nel cassetto LIBS: troveremo una versione dedicata delle librerie di X-DVE in grado di sfruttare appieno le caratteristiche peculiari del processore "ospite". Questa procedura è sempre ripetibile in modo da permettere di riconfigurare X-DVE ad ogni cambio di processore o coprocessore. Conclusa l'installazione nel cassetto di X-DVE troviamo, oltre all'eseguibile, una manciata di Animbrush, un discreta quantità di brush, alcuni script di esempio. alcuni fonts e una directory contenente delle utility per il formato XFA. Tutto pronto, dunque, per lanciare il programma... Appena eseguito X-DVE mostra la prima grande differenza con la versione precedente. Il programma non richiede più il dischetto originale, ma si apre un requester tramite il quale dobbiamo inserire Nome, Ditta e codice di accesso al programma. Da notare che questo requester compare solo al primo "lancio". Se il codice di accesso verrà impostato correttamente, il requester non farà più nessuna comparsa e i dati verranno registrati all'interno del programma stesso. Per ottenere la password del programma è necessario segnarsi il codice di accesso, chiamare la X-DVE e cuminacarlo ai tecnici che immediatamente vi detteranno la suddetta parola d'ordine. Il metodo, non poco ortodosso, è stato introdotto a partire da questa versione ed è leggermente più sicuro del precedente (se si danneggiava il disco-chiave si doveva aspettare la sostituzione) ma, a nostro avviso, meno efficace contro la pirateria. Esistono pirati capaci di comprare il programma originale, contraffarre i propri dati-utente per poi uploadare la copia-pirata nei maggiori siti clandestini. Il vero pirata, purtroppo, non si ferma davanti a nulla!

L'editor e gli oggetti

L'editor di X-DVE ha subito qualche leggero ritocco e ha subito qualche lieve modifica. Tralasciando i ritocchi estetici, le novita e i miglioramente si trovano tutti nella sezione delle preferenze tasto PRF). Uno di questi è la possibilità di aprire una schermo "custom" scegliendo direttamente dallo screen-database di Amiga. I possessori di schede grafiche potranno beneficiare direttamente di questa aggiunta usando, finalmente, schermi ad alta risoluzione. Infatti questa funzione è stata creata espressamente per chi possiede schede grafiche "compatibili" (cioè che possono aprire schermi di tipo INTUITION). L'unica limitazione tecnica riguarda la profondità usabile dallo schermo che è fissa (4 bit, 16 colori). Questa funzione avrebbe potuto essere più utile se, nel contempo, fosse stato possibile ridefinire anche le fonti in modo da adeguarle a risoluzioni un po' più altine del solito 640 x 480! Se poi si supera la barriera dei 640 punti verticali X-DVE non riempirà l'intero schermo ma solo fino alla 640'esimo pixel. Forse perché X-DVE è stato scritto in un linguaggio (BLITZ-BASIC) che è diventato INTUITION-compatibile con qualche sporcizia di troppo... Tramite il checkbox "Sagome Pos. " viene abilitata una funzione molto utile che permette di visualizzare le sagome degli oggetti durante le operazioni di spostamento. Questa funzione è decisamente interessante e comoda in quanto permette una maggiore precisione nel posizionamento degli oggetti. Nel contempo provoca un leggero rallentamente di queste operazioni a causa dell'ulteriore elaborazione necessaria per la creazione della sagoma. Questa funzione non si attiva qualora l'oggetto fosse stato elaborato in prospettiva. L'ultima funzione introdotta nell'editor e quella del tasto "usa" che permette di provare la configurazione senza salvare definitivamente le modifiche. Per quanto riguarda la gestione degli oggetti le aggiunte e i restyling sono più consistenti. Partiamo dalla rimappatura dei colori. Per tutti gli oggetti è stato introdotto l'algoritmo Floyd-Steinberg per il remap dei colori. Con questo metodo si possono eliminare fastidiose ed antiestetiche striscie di colore nelle campiture di colore. Infatti il modo Floyd-Steinberg (F-S per gli amici) crea automaticamente una sottile retinatura atta ad approssimare la palette dell'immagine rimappata a quella originale. Questo permette di avere piu oggetti colorati in maniera diversa anche in presenza di schermi poco profondi. Sia la gestione degli AnimBrush che quella dei MultiBrush hanno subito modifiche funzionale. Oltre al succitato metodo di remapping ora è possibile lavorare anche con sequenze non clicliche. Come tutti voi sapete le animazioni cicliche sono composte da un normale stream di fotogrammi la cui fine è composta da alcuni fotogrammi iniziali alternati ad alcuni finali. Questo permette di eliminare lo scatto d'inizio dell'animazione e creare un senso di continuità all'intera animazione. Questo può essere utile per animazioni ripetibili (come un uomo che cammina o un animale che corre) ma risulta del tutto inutile per sequenze "a finire" come un sipario che si apre (o si chiude). Per questo motivo è stato introdotto il gadget "No Ciclo" che permettere di specificare in quale modo verrà resa la sequenza animata. E' stato introdotto un nuovo oggetto chiamato "StarField" che permette di realizzare un semplice ma efficace fondo stellato in prospettiva utile per creare suggestive titolazioni. Nonostante la relativa semplicità di utilizzo, questo nuovo effetto è decisamente programmabile in diversi aspetti. E' possibile specificare colore, larghezza e altezza dello starfield, come il numero delle stelle, e la relativa velocità di spostamento e rotazione. Grazie alla combinazione di questi parametri e possibile creare effetti molto suggestivi.

Effetti ed altro...

Anche in questo caso le aggiunte sono subito riscontrabili. Una delle caratteristiche più importanti di X-DVE è la capacità di fermare (ponendo un punto cosidetto "di pausa") un oggetto in movimento anche solo temporaneamente. In questa versione di X-DVE i punti di pausa hanno coordinate tridimensionali. Dunque, ora è possibile posizionare oggetti-pausa non solo in orizzontale o in verticale, ma anche in profondità e con qualsiasi rotazione attorno ai tre assi. I requester sono stati allargati per poter ospitare tutti questi nuovi parametri. Ora il posizionamento degli oggetti è decisamente più semplice grazie anche ad una razionale ricostruzione dei requester. Tramite alcune combinazioni di tasti e l'uso del mouse (o delle freccie) è possibile scegliere interattivamente la posizione di ogni singolo oggetto-pausa. In questo modo si può avere una migliore precisione e un feedback più chiaro e immediato. Questo metodo ricorda quello del vetusto ma compianto DPaint (nella funzione MOVE), tanto comodo e semplice da usare. Anche gli effetti di tipo "WIND" godono di alcune aggiunte decisamente utili. Tra questa la possibilità di programmare una rotazione di un determinato numero di gradi come negli effetti tridimensionali. E anche possibile aggiungere un po' di variazioni "random" tramite il checkbox "Rot. Casuali" che introduce un variabile casuale ai calcoli di rotazione degli oggetti. L'effetto WIND è decisamente completo e l'unione di tutti questi parametri permette un'immensa varietà di combinazioni tutte diverse fra loro.

Prova con giudizio

Il programma risente decisamente della riscrittura di molti dei suoi algoritmi interni. Il render è più veloce grazie sia alla presenza delle famose librarie dedicate che alla riscrittura e ottimizzazione del motore di calcolo. Non abbiamo riscontrato alcun malfunzionamento che provocasse blocchi improvvisi, segno di buona programmazione e cura nel debugging. Esiste un piccolo problemino nei file-requester, che cercano di visualizzare la directory corrente con il nome della stessa impostato come filtro. Niente di più. Il programma è abbastanza facile da usare anche se i parametri da inserire "a mano" sono ancora un po' troppi. Ottima la funzione interattiva di posizionamento e ottima l'idea della sagoma dell'oggetto. L'interfaccia è ancora lontana dalla bellezza quasi disarmante di Scala, ma è sicuramente abbastanza amichevole e rilassante. La curva di apprendimento per questo programma e abbastanza buona anche se riteniamo non sia un programma facilissimo. Si possono ottenere quasi subito degli ottimi effettini, ma senza un'accurata lettura del manuale è decisamente difficile arrivare a titolazioni di un certo calibro. Ottimo il formato XFA che si dimostra come la vera innovazione che accompagna il programma. Le animazioni XFA sono fluidissime anche su macchine lente e risentono molto meno dei tipici "scattini" che imperversano nella animazioni Amiga.

Conclusioni

X-DVE è un buon programma, niente da dire. Gli unici commenti che ci sentiamo di fare riguarda ancora il mancato supporto di schede grafiche nella fase di rendering (le macchine AGA sono si molte ma è anche vero che non sono certamente il futuro di Amiga). Sarebbe auspicabile un ingresso di X-DVE nel mondo dell'RTG in modo che si assicuri un futuro anche sugli Amiga che verranno (se verranno). L'uso diretto dei chip-custom è sinonimo di velocità ma anche di incompatibilità. Oggi funziona su AGA ma domani non può funzionare su un fantomatico A/BOX o simile. Peccato anche che non sia possibile cambiare le fonti dell'editor (il topaz 11 è veramente brutto) o che la risoluzione massima sia di 640 punti orizzontali. Per il resto il programma si comprorta bene. Non ha dato alcun segno di instabilità ed è molto più veloce delle versioni precedenti. Peccato che rimanga comunque un grosso pacchetto di titolazione e basta. Sarebbe bello (forse anche un sogno) se riuscisse a soppiantare la mancanza di nuove versioni di Scala, magari estendendo il suo target di lavoro anche al multimedia e ad internet (forse è chiedere troppo). Sarebbe gradito anche un embrione di supporto per video-registratori (tramite seriale). Ma forse stiamo chiedendo troppo... Giudizio più che positivo, dunque, per X-DVE anche se la speranza di vedere alcune novità un po' sostanziose rimane ancora insoddisfatta. Speriamo che X-DVE riesca a crescere e ad evolversi in modo da diventare il programma definitivo per tutti i video-maniaci. E speriamo che ci permetta di dimenticare definitavemente quel traditore di Scala. Ora che il gigante norvegese è passato ai PC la strada è libera! Ma questa è un'altra storia...


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